freccia_su
Senza titolo
Senza titolo
Le dimore interiori
Sospensione
Tra-me
Troyart international
Senza Titolo
Contenitore di luce
Tras-mutazioni
Carmela Corsitto Inter-azione della parola, 2020
Librocoltura
Spazi segreti
L'abbandono delle parole
ri-nascita
Evolution
Forme dinamiche
Libro della morte
Space shuttle mission STS 134
Senza titolo
Senza titolo
Verso la luce
freccia_giu

Luoghi di confine

di Vinny Scorsone

Cinque territori dell'anima ho dovuto affrontare, cinque luoghi ho visirato, cinque porte ho dovuto attraversare per giungere a me. A lungo e durato il mio viaggio. Sola tra le mie domande, mi sono persa.
Ai miei piedi, la polvere del tempo si e trasformata, coagulandosi come sangue, come terra pestata. Ho percorso sentieri irti e infine ho trovato il mio nucleo.
Chi sono io? deformato dal tempo e dalla vita, il mio spirito si interroga. Frammenti di esistenza vagano nella mia fragile bolla amniotica.
La mia essenza si fa sperma, si fa gamete, stilla di nuove creazioni, di continui mutamenti. Segnata dallo scorrere del tempo, vivo costantemente in bilico in un luogo di confine, interrogandomi su me stessa. sulla mia vita. Dove sono? Mi specchio nella mia sfera di cristallo, fatta di ansie e dubbi, incerta se essere superficie o seme di essa. Dov'e la verità? La realtà si scompone, si deforma ed io continuo il mio intimo vagare.
La nuova opera di Carmela Corsitto ci parla di luoghi intimi dell'anima.
Luogo di confine, questo il titolo della sua nuova installazione, pone allo spettatore degli interrogativi che hanno le radici saldamente ancorate nella storia del pensiero. Chi siamo? E questo il quesito principale attorno al quale ruota tutta la ricerca di Carmela Corsitto e nella quale si innestano anche i concetti di Essere e apparire, Tempo e spazio.
Animo sensibile al le questioni esistenziali, I'artista scava al l'interno di se stessa arrivando, con le sue creazioni, alla soglia di quel luogo di confine tra realtà e finzione, tra tempo trascorso e ancora da compiersi. Quello del Tempo e un concetto fondamentale nella ricerca di quest'artista, ella raccoglie scampoli di presente appena trascorso, li coccola, li pone in urne di plexiglas (quasi come fossero incubatrici) entro le quali poter permettere loro di continuare a vivere senza mai consumarsi definitivamente. Le sue teche (e adesso anche le sfere) racchiudono, in questo modo, porzioni di tempo abbandonato, ma anche parte di noi stessi. Ella utilizza la sensazione; non narra storie ma trasmette emozioni.
La polvere, cosi come le ragnatele, sono un segnale vivido e visibile dell'azione erosiva a cui e sottoposto il nostro corpo. Solo, vittima degli attimi irrecuperabili della nostra vita, il nostro spirito vaga tra le macerie della nostra stessa esistenza.
Costantemente in bilico tra dimensione sognante e realt3, la ricerca di Carmela Corsitto si e sempre avvalsa di atmosfere amniotiche e tormentate in cui avvolgere frazioni di vita mutante, spazi duttili e materia palpabile.
Il regolare utilizzo, nei suoi lavori, del numero dispari (dispari sono i cucchiai, così come lo sono le teche e i percorsi) svelano un'anima inquieta sempre in cerca di risposte. La necessità di non circoscrivere il tutto ad un numero pari, già completo e perciò bastante a se stesso, carica ancora maggiormente il suo lavoro di significato esistenziale.

Museo comunale di Praia a Mare (CS), 2005

 

Border places (Isola delle femmine - 2005)

Five territories of soul I had to face, five places I visited, five doors I had to go through before reaching myself.
My journey was very long.
Alone I lost myself in my questions.
At my feet dust of time turned into something else, coagulating like blood, like earth treaded on.
I walked on bristly paths and finally found my core.
Who am I? Distorted by time and life, my soul wonders.
Fragments of existence wander in my fragile amniotic bubble.
My essence becomes sperm, becomes gamete, it drips new creations, continuous changes.
Marked by the flowing of time I am constantly balanced in a border place, wondering about myself, about my life.
Where am I?
I see myself in a mirror ball made of anxieties and doubts, uncertain whether I must be surface or seed of it.
Where is the truth?
Reality  breaks up, is distorted and I go on with my intimate wandering.

Carmela Corsitto’s new works tell us about intimate places of soul. Border place (this is the title of her new installation) asks the observer questions whose roots strongly lie in the history of thought. Who we are? This is the main question the artist’s search revolves and here are grafted the concepts of Being and Appearing, of Time and Space. With a sensitive soul to existential questions, the artist digs deep inside herself reaching, through her creations, the threshold of that border place between reality and fiction, time passed by and time to be accomplished yet. Time is a fundamental concept in this artist’s search, she picks up pieces of Present just passed by, she cuddles them and puts them in Plexiglas urns inside which they are allowed to go on living never consuming themselves for good. Her urns contain portions of forsaken time, but also a part of ourselves. She uses sensations, she does not tell stories, she communicates emotions. Dust, as well as webs, is a vivid and evident sign of the erosive action our body undergoes. Victim to the most irrecoverable instants of life, our soul wanders alone in the rubble of our existence. Constantly balanced between dreamy dimension and reality, the artist’ search has always had a troubled and amniotic atmosphere wrapping up fragments of changing life, ductile spaces and touchable matter. Regular use, in her works, of odd numbers reveal an unquiet soul always looking for answers. The need not to enclose everything inside an even number, completed in itself, loads down her work with existential meaning even more.
 

traduzione di Angelica Greco